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Visualizzazione dei post da novembre, 2024

Lo specchio della tecnologia

Osservare le parole “GAME OVER” lampeggiare su un piccolo display OLED da 128x64 pixel ha un che di poetico. La scheda Arduino UNO o uno sketch in linguaggio wiring, non sono altro che mezzi per esprimere qualcosa di profondamente umano: il bisogno di giocare, creare e, soprattutto, comunicare. La scrittura, come la pallina che si muove da un lato all'altro dello schermo, aumentando di velocità con il perdurare degli scambi, è sostenuta dal ritmo. Periodi lunghi e brevi, complessi e semplici: è questa “alternanza periodica” che allontana la monotonia nel gioco come nella scrittura. Nel mio Pong realizzato artigianalmente, il gioco si conclude quando un giocatore totalizza 11 punti con due di scarto, mentre un 11-10, invece, richiede che si vada avanti fino a soddisfare questa condizione. Tuttavia, il Game Over non rappresenta la fine del divertimento, ma un invito a ricominciare. Allo stesso modo, un testo che sembra definitivo può essere migliorato, rivisto, trasformato. Le racche...

La bambola di Emily

Esercizio per sbloccare l'immaginazione Chi ha molta fantasia è come se vivesse tante vite.  Prendi una fotografia a caso da questo blog e lascia che la tua immaginazione riempia gli spazi vuoti. Svolgimento La Bambola di Emily Nella soffitta della nonna, Emily trovò una bambola nascosta in un baule di quercia, così logoro e antico da sembrare un forziere dei pirati. La bambola era piccola, poteva stare comodamente nel palmo della mano, vestita con un abito di pizzo bianco ingiallito dal tempo e con un viso tondo. «Questa apparteneva a tua zia Abigail», disse la nonna con voce incerta. «Non se ne separava mai.» Della zia Abigail, Emily sapeva solamente che era morta molto giovane e che la nonna aveva custodito tutte le sue foto in un album, ormai vecchio e polveroso, che non aveva il coraggio di sfogliare. Gli occhi dipinti della bambola erano due pozzi scuri che sembravano seguirla ovunque andasse. Notò una leggera scalfitura sulla testolina che sembrava fatta col tagl...

Persone semplici alias complesse

La mia riflessione numero 11 , “Un piacevole vasetto di miele”, rivela un'ironica inversione semantica: mentre nel linguaggio delle emozioni una luna di miele (honeymoon) promette dolcezza autentica, nel gergo informatico un “vasetto di miele” (honeypot) nasconde un'insidia digitale.  È interessante notare come la strategia dell'apparente vulnerabilità, nata in ambito informatico per intrappolare gli hacker, possa essere utilizzata anche nei rapporti interpersonali, dove il fingersi ingenui, o “persone semplici” che dir si voglia, può servire a smascherare le vere intenzioni altrui.  Fingere ingenuità o debolezza può essere un bel trucco per saggiare le reali intenzioni delle persone con cui siamo costretti a interagire. Personalmente trovo le verifiche sempre entusiasmanti, soprattutto se danno risultati inattesi e positivi.  Il riferimento al tenente Colombo rende tutto più chiaro: l'apparente sbadataggine del suo famosissimo personaggio è in realtà un'arma raffin...

Il worldbuilding

Un esempio concreto del potere dell'immaginazione è la sterminata produzione letteraria di Emilio Salgari.  Leggendo i suoi romanzi ci sembra di essere in quei luoghi esotici al fianco dei suoi intrepidi personaggi. Tanto per citarne solo alcuni: Sandokan, Yanez de Gomera e il Corsaro Nero. Merito della sua innata abilità nel ricreare in modo realistico e dettagliato le ambientazioni.  Abilità alimentata da un vasto repertorio di letture: resoconti di viaggi, articoli di giornale, trattati geografici ed etnografici.  Non a caso, Salgari trascorreva ore e ore nelle biblioteche civiche delle città in cui viveva.  Viaggiava con la mente e poi ricostruiva sulla pagina luoghi mai visitati. Oggi sarebbe considerato un esperto del worldbuilding.  Nei romanzi del ciclo malese descriveva con dovizia di particolari i porti affollati di Sarawak e di Labuan, i villaggi su palafitte, le foreste abitate da pericolose fiere e tribù agguerrite, le armi tipiche, le imbarcazioni,...

I figli del PONG

In un certo senso, siamo tutti figli del PONG e ogni videogioco moderno deve qualcosa a quelle due linee bianche e a quel punto luminoso.  È stato il mio primo passo in un universo virtuale dalle infinite possibilità. Il PONG mi ha insegnato che le cose più semplici sono quelle che lasciano il segno più profondo.  In un mondo sempre più complesso e complicato, è confortante sapere che la storia dei giochi digitali è iniziata in una tavernetta della California, il 29 agosto 1972, con un puntino luminoso, due lineette, un bip bip ipnotico e niente altro.  All'epoca i televisori puzzavano ancora di valvole bruciate e i computer erano rari mausolei grandi un'intera stanza. Qualche anno dopo, aspettavo anch'io pazientemente il mio turno per giocare a PONG con un primitivo cabinet nel bar vicino casa.  Non importava quanti compiti dovevo fare nel pomeriggio: quando impugnavo il controller, che muoveva su e giù le racchette virtuali, il mondo esterno svaniva. La bellezza d...

Il BouncingBall della scrittura creativa

Scrittura creativa e gioco arcade: non vedete il nesso? BouncingBall aka Emoji Chase è un gioco arcade che combina elementi di survival con meccaniche di chase-and-collect in un'esperienza di gioco eccitante. La sfera rossa, simile a una cometa, deve raccogliere bonus ed evitare i demonietti inseguitori, che si fanno teletrasportare in punti casuali dello schermo, in una corsa contro il tempo di 60 secondi: quasi una Mission Impossible.  Meccaniche di gioco Controlli e movimento Il sistema di controllo touch è intuitivo: la sfera segue il dito del giocatore lasciando dietro di sé una scia rossa. La fisica del movimento è fluida e permette manovre precise, essenziali per la sopravvivenza. Elementi di gameplay - Inseguitori (😈): i demonietti che inseguono il giocatore mostrano un comportamento intelligente, con movimenti calcolati. - Bonus (🤣): gli elementi da collezionare appaiono casualmente sulla mappa, richiedendo decisioni rapide tra rischio e ricompensa. - Sistema di puntegg...

Il gioco delle nove vite

Cosa è un flowchart? La risposta più gettonata: uno strumento grafico per la progettazione e la documentazione del software. Più di qualcuno potrebbe spingersi fino a ricordare la sua utilità nel descrivere procedure e algoritmi. Pochi, suppongo, lo riterrebbero uno strumento prezioso anche per gli scrittori. Invece, vale la pena investigare il nesso tra flowchart e scrittura creativa.  Sopra è riportato un esempio di flowchart, ridotto all'osso, per strutturare il processo “scrittura creativa” (naturalmente, non lo ho utilizzato per le mie riflessioni quasi telegrafiche) Flowchart del gioco delle 9 vite flowchart del gioco delle 9 vite Punteggio: 0 Vite: 9 Inizia Gioco

Plutone

Si dice che i gatti abbiano nove vite, ma è più probabile che, come ogni essere vivente sulla Terra, ne abbiano una sola a cui sono tenacemente attaccati. Per questo si sono attrezzati: agilissimi, con riflessi fulminei, atterrano sui loro polpastrelli anche da altezze proibitive per le ossa umane. Così riescono a trovare una via di fuga anche nelle situazioni più disperate. Inoltre, i gatti riescono a sopravvivere e a riprodursi anche senza i “sussidi” che spesso vengono elargiti agli altri animali da compagnia, grazie alla loro abilità nel procurarsi il cibo, trovare riparo e proteggersi. Da questa premessa sembrerebbe che la diceria delle nove vite debba essere presa solo in senso metaforico.  Eppure, c'è chi è pronto a giurare che il proprio gatto, morto accertato, un bel giorno si sia ripresentato sull'uscio di casa con la sfrontatezza di chi, consapevolmente, provoca forti emozioni. Se dovesse capitarvi di avere un gatto redivivo e nero, il consiglio che vi do è di contr...

Cross Interaction

Cross Interaction - Un nuovo paradigma della collaborazione uomo-macchina Il progetto “Cross Interaction” è un caso di studio dell'interazione tra l’intelligenza naturale e quella artificiale, in cui ciascun attore apporta le proprie competenze: visione strategica, conoscenza del dominio e guida nel processo creativo da parte dell'uomo; velocità di implementazione, precisione tecnica e coerenza strutturale da parte della macchina.  Il risultato saliente di questo nuovo approccio è la creazione di uno strumento didattico interattivo, un cruciverba in React qui personalizzato per l’apprendimento disciplinare, che non è solo un prodotto software, ma una vera e propria metafora del processo stesso. Analogamente a come le parole si intrecciano in una griglia formando collegamenti e significati, così le competenze umane e artificiali si fondono, realizzando un qualcosa che supera la mera somma delle parti.  La doppia valenza di questo progetto si rivela innovativa: da una parte offr...