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Persone semplici alias complesse


La mia riflessione numero 11 , “Un piacevole vasetto di miele”, rivela un'ironica inversione semantica: mentre nel linguaggio delle emozioni una luna di miele (honeymoon) promette dolcezza autentica, nel gergo informatico un “vasetto di miele” (honeypot) nasconde un'insidia digitale. 
È interessante notare come la strategia dell'apparente vulnerabilità, nata in ambito informatico per intrappolare gli hacker, possa essere utilizzata anche nei rapporti interpersonali, dove il fingersi ingenui, o “persone semplici” che dir si voglia, può servire a smascherare le vere intenzioni altrui. 
Fingere ingenuità o debolezza può essere un bel trucco per saggiare le reali intenzioni delle persone con cui siamo costretti a interagire.
Personalmente trovo le verifiche sempre entusiasmanti, soprattutto se danno risultati inattesi e positivi. 
Il riferimento al tenente Colombo rende tutto più chiaro: l'apparente sbadataggine del suo famosissimo personaggio è in realtà un'arma raffinata per far cadere gli assassini nella sua trappola.

Un piacevole vasetto di miele
Sicuramente i più conosceranno il significato del termine honeymoon, anche per averlo vissuto,
decisamente di meno saranno quelli che sanno spiegare un honeypot.
L'honeypot è un sistema o una risorsa di rete deliberatamente vulnerabile, progettata per apparire come un bersaglio attraente per gli hacker. A differenza dei sistemi di produzione, un honeypot non ha un valore intrinseco legato ai dati che ospita, ma serve unicamente ad attrarre l'intrusore, a tracciare le sue attività ed eventualmente individuarlo. Sembrerebbe roba da esperti informatici e invece si applica anche alle relazioni interpersonali: ci si finge persona semplice per smascherare le vere intenzioni dell'altro. Il tenente Colombo non vi ricorda nulla?

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