Questa volta nessuna rete neurale, nessuna intelligenza artificiale “classica”, solo mutazioni e tanta selezione naturale. Non è vero: un po’ di IA c’è anche qui, ma con ruolo di comparsa.
È esattamente quello che fanno in questa simulazione interattiva, alcuni puntini flagellati, in gergo chiamati “agenti”, guidati da puro DNA digitale.
All’inizio si muovono caoticamente e poi, generazione dopo generazione, imparano a raggiungere l’ovulo, pardon l’obiettivo.
Dopo poche generazioni, gli agenti comprendono la preziosa missione.
Non c’è una formula che dice loro “andate là, che c’è qualcuno che vi aspetta con ansia”, ma evolvono da soli, proprio come avviene in natura.
In termini tecnici più accurati, l’app implementa un algoritmo evolutivo basato su selezione, crossover e mutazione.
La strategia evolutiva fa uso di genomi rappresentati da semplici sequenze di vettori continui.
È esattamente quello che fanno in questa simulazione interattiva, alcuni puntini flagellati, in gergo chiamati “agenti”, guidati da puro DNA digitale.
All’inizio si muovono caoticamente e poi, generazione dopo generazione, imparano a raggiungere l’ovulo, pardon l’obiettivo.
Dopo poche generazioni, gli agenti comprendono la preziosa missione.
Non c’è una formula che dice loro “andate là, che c’è qualcuno che vi aspetta con ansia”, ma evolvono da soli, proprio come avviene in natura.
In termini tecnici più accurati, l’app implementa un algoritmo evolutivo basato su selezione, crossover e mutazione.
La strategia evolutiva fa uso di genomi rappresentati da semplici sequenze di vettori continui.