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Rete Generativa Avversaria


Il funzionamento delle reti neurali GAN si basa su una dinamica simile a quella che si istaurava nel Rinascimento tra un maestro artigiano e il suo apprendista: un processo iterativo di valutazione e miglioramento.

L'apprendista (Generator) cerca di creare opere che imitino quelle del maestro, partendo da materie prime grezze. 
Il maestro artigiano (Discriminator) valuta criticamente il lavoro, distinguendo tra le proprie opere e quelle dell'apprendista.
L'apprendista osserva il maestro, ma i suoi primi tentativi sono grezzi e imprecisi (prime due immagini riportate appresso). 
Il maestro riconosce facilmente i difetti e fornisce una valutazione critica, ma non istruzioni dettagliate. 
L'apprendista non riceve istruzioni specifiche su come migliorare la sua tecnica, ma solo feedback su cosa non funziona. 
Ad ogni iterazione, l'apprendista adatta il suo approccio basandosi sul feedback ricevuto. 
Il maestro affina il suo occhio critico, diventando sempre più esigente. 

Co-evoluzione delle competenze
Mentre l'apprendista migliora, il maestro deve sviluppare criteri di valutazione sempre più sofisticati. 
Se il maestro diventa troppo critico, l'apprendista si scoraggia. 
Se il maestro diventa troppo indulgente, l'apprendista non progredisce. 

Esempi concreti nel ciclo formativo
  • Prima fase: l'apprendista produce un manufatto grezzo, il maestro lo rifiuta immediatamente.
Analogia nel GAN. Epoca 1: il Generator produce immagini rumorose → il Discriminator le riconosce facilmente come imitazioni. 
  • Fase intermedia: l'apprendista inizia a incorporare tecniche osservate, il maestro identifica problemi più sottili. 
Analogia nel GAN. Epoca 10: il Generator produce immagini riconoscibili ma imperfette → il Discriminator deve cercare dettagli più fini. 
  • Fase avanzata: l'apprendista produce opere quasi indistinguibili, sfidando l'occhio esperto del maestro.
Analogia nel GAN. Epoca 30: il Generator produce immagini molto convincenti → il Discriminator deve diventare estremamente selettivo. 

L'equilibrio pedagogico
Il parallelo con la formazione professionale è particolarmente calzante perché:
  • Nessuna istruzione diretta: come nel GAN, l'apprendista non riceve il “codice sorgente” delle tecniche, ma deve dedurlo dal feedback. 
  • Tensione creativa: l'apprendista e il maestro sono in una relazione sia collaborativa che competitiva. 
  • Apprendimento implicito: l’apprendista “interiorizza” criteri di qualità senza l’ausilio di regole formalizzate. 
  • Importanza dell'equilibrio: un maestro troppo severo o troppo permissivo impedisce all'apprendista di raggiungere il pieno potenziale. 

Immagine generata dopo le primissime epoche







Immagine generata dopo la trentesima epoca


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Siamo equi: ci sono sciocchezze che fanno meditare   (da Improvvisi per macchina da scrivere di Giorgio Manganelli)   Le repliche sismiche stabilizzano la faglia dopo una sua frattura; analogamente i pensieri d'assestamento riordinano la mente dopo un periodo turbolento o di trasformazione interiore. Nel blog, questi pensieri vengono organizzati, tra il serio e il faceto, in 60 mie riflessioni che mi sono servite a comprendere meglio e, a volte, a metabolizzare alcune esperienze cognitive, emotive e sociali. Riflessioni che, per varie ragioni, non hanno alimentato il confronto dialogico usuale, spesso condizionato dai frame che semplificano, spesso eccessivamente, i nostri ruoli “pubblici”, specie negli ambienti lavorativi. Per questo, “Pensieri d’assestamento” va inteso come la rottura di un frame atteso; come un comportamento fuori contesto che però non può essere rinegoziato, vista la natura asimmetrica della comunicazione; come un “angolo degli oratori”, in cui...

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