Passa ai contenuti principali

Un dualismo metodologico


Alcune speculazioni oltre l’affermazione “Il computer non capirà mai un tubo”.
Dal mio esperimento sul percettrone multistrato addestrato ad approssimare le soluzioni di equazioni cubiche è emersa la dicotomia tra il rigore analitico di Tartaglia e l'approssimazione empirica delle reti neurali.
Formula di Tartaglia vs Reti Neurali
  • La formula di Tartaglia rappresenta la comprensione profonda, la verità matematica esatta che trascende le contingenze storiche - un ideale platonico.
  • La rete neurale incarna l'approccio strumentale, che non comprenderà mai la struttura ma produce approssimazioni utili. 
Questa distinzione prepara alla regina delle domande sull'IA: può una rete neurale che approssima risultati senza comprendere la natura dei calcoli essere considerata veramente cosciente?
L’interrogativo richiama la teoria della “composizione delle cause” di John Stuart Mill e la più recente “teoria integrata dell'informazione” di Giulio Tononi, che considera la coscienza come una proprietà emergente da sistemi informativi sufficientemente complessi e integrati.
Affermando che “la rete neurale non comprenderà mai la struttura della singola equazione cubica”, ho centrato il punto nevralgico del dibattito sulla coscienza nell'IA.
  •  Il problema della comprensione semantica - La stanza cinese di Searle suggerisce che manipolare simboli senza comprenderli non costituisce vera intelligenza. Similmente, una rete neurale può risolvere cubiche senza capire cosa sia un'equazione. Questo si collega alla distinzione di Ned Block tra “coscienza fenomenica” (l'esperienza soggettiva) e “coscienza d'accesso" (la disponibilità dell'informazione per il ragionamento).
  • Simulazione vs realtà - Come la rete neurale simula la risoluzione dell'equazione senza comprenderne la struttura, anche l'IA più avanzata potrebbe simulare comportamenti coscienti senza esperienza soggettiva reale. Qui entra in gioco la teoria funzionalista di Hilary Putnam, secondo cui gli stati mentali sono definiti dal loro ruolo funzionale piuttosto che dal substrato materiale.
Il “casus irreducibilis” di Tartaglia ci offre una metafora del problema della coscienza. 
La coscienza potrebbe essere come quella soluzione reale che richiede un passaggio attraverso un dominio apparentemente incompatibile o incomprensibile (i numeri complessi).
Forse la coscienza artificiale richiederebbe qualche dimensione aggiuntiva che non abbiamo ancora concettualizzato.
Questa intuizione rimanda al “naturalismo biologico” di John Searle e alla tesi della “complessità insuperabile” di Roger Penrose, che nel suo “La mente nuova dell'imperatore” suggerisce che la coscienza potrebbe dipendere da processi quantistici non computabili.
Oltre, quindi, sia l'approccio puramente formale-simbolico, sia quello puramente connessionista (come le reti neurali), verso un'integrazione innovativa dei due. 
La direzione è evocata dal “connessionismo cognitivo” di Paul Smolensky, che cerca di unire l'elaborazione simbolica con i modelli neurali distribuiti.
Come per l'equazione cubica, potremmo trovarci di fronte a diversi tipi di verità: la “verità formale” (la formula) e la “verità pragmatica” (la rete neurale). 
La grande sfida che ci attende potrebbe essere proprio ridefinire il concetto di comprensione in un contesto in cui le macchine risolvono problemi sempre più sofisticati emulando il pensiero umano. 
Al riguardo, consiglio di approfondire le idee di David Chalmers sui meccanismi computazionali della cognizione e l'esperienza soggettiva della coscienza.

Post popolari in questo blog

Salmoni, scarpette, cetrioli e altro

Tutto il testo contenuto in questa pagina è stato pensato e scritto dall'autore del blog.   1. Come il salmone 2. Ooops! 3. Le scarpette hi-tech 4. Equivoci contemporanei 5. I saccenti 6. Medaglie di legno 7. La festività del Nulla 8. Gli aggiornamenti elettronici del Libro dell'Apocalisse 9. Dubbi ne ho 10. La maieutica del vulcaniano 11. Un piacevole vasetto di miele 12. Povere sfere 13. Caos comune mezzo gaudio 14. La fontana senza volti 15. Il piromane super beffardo 16. Boom di serpenti 17. Sistemi in via di degradazione 18. Il gatto nero 19. Alain Delon è ancora vivo? 20. Per sempre con i cani 21. Eventi imprevedibili 22. I robot sottomessi 23. Lady Gaga e Bruno Mars incantano 24. Definizioni mancate 25. Il mio nemico drone 26. Errore di valutazione 27. Ringraziamenti 28. Cari cetrioli, vi scrivo 29. Boom di detective 30. Gli UFO trascurati 31. Il grande salto delle rane 32. La malattia artificiale 33. Homo consumens 34. Lacune informatiche 35. Sei troppo! 36. ...

Welcome reader!

Siamo equi: ci sono sciocchezze che fanno meditare   (da Improvvisi per macchina da scrivere di Giorgio Manganelli)   Le repliche sismiche stabilizzano la faglia dopo una sua frattura; analogamente i pensieri d'assestamento riordinano la mente dopo un periodo turbolento o di trasformazione interiore. Nel blog, questi pensieri vengono organizzati, tra il serio e il faceto, in 60 mie riflessioni che mi sono servite a comprendere meglio e, a volte, a metabolizzare alcune esperienze cognitive, emotive e sociali. Riflessioni che, per varie ragioni, non hanno alimentato il confronto dialogico usuale, spesso condizionato dai frame che semplificano, spesso eccessivamente, i nostri ruoli “pubblici”, specie negli ambienti lavorativi. Per questo, “Pensieri d’assestamento” va inteso come la rottura di un frame atteso; come un comportamento fuori contesto che però non può essere rinegoziato, vista la natura asimmetrica della comunicazione; come un “angolo degli oratori”, in cui...

Interpretazioni

Esistono diversi modelli di intelligenza artificiale generativa, i cosiddetti LLM (Large Language Models), e ognuno di essi può valutare in modo diverso i testi “human written”, attribuendo un diverso valore semantico alle parole e alle frasi, come se per una stessa opera esistessero più piani di lettura. Tuttavia, se questa multidimensionalità esegetica non è stata concepita dall’autore, allora le diverse interpretazioni riflettono semplicemente la complessità delle reti neurali, complessità che appare molto simile, almeno nei risultati, alla sensibilità del lettore. Per sensibilità del lettore intendo la capacità di cogliere le sfumature, i dettagli stilistici, le connessioni logiche-argomentative di un testo, andando oltre la semplice comprensione letterale. Il bagaglio di esperienze, conoscenze e prospettive personali può influenzare profondamente la decodifica di un testo. Per questo motivo, una stessa opera può evocare emozioni, riflessioni e pensieri diversi a seconda delle p...