La potenza del linguaggio SPICE risiede nella sua capacità di descrivere, in poche righe, anche circuiti complessi, che richiederebbero molto più tempo per essere costruiti graficamente.
Grazie a SPICE, è possibile effettuare simulazioni accurate a livello di transistor, passaggio fondamentale prima di tradurre il design in un linguaggio come VHDL e implementarlo su FPGA o ASIC (chip dedicati).
Un esempio concreto di questo approccio è lo sviluppo di un contatore modulo 4 basato su flip-flop JK, realizzato interamente da zero, senza ricorrere a componenti di libreria.
Il progetto è stato portato avanti in modo iterativo, mediante una “raffica” di prompt che ha permesso di identificare e risolvere alcuni errori generati dall’IA.
Grazie a questa metodologia, ogni fase della progettazione è stata affrontata in modo sistematico e suddivisa nei passaggi seguenti:
Ogni fase è stata affrontata attraverso un dialogo strutturato, che ha permesso di:
L’intero percorso, documentato attraverso l’interazione con il modello 3.7 Sonnet di Claude, non è fine a se stesso, bensì costituisce un metodo replicabile per la realizzazione di circuiti complessi.
- Definizione dei modelli MOSFET, ottimizzati per garantire simulazioni affidabili.
- Implementazione delle porte NAND a due e tre ingressi, elementi chiave del design.
- Realizzazione del flip-flop JK master-slave edge-triggered, il cuore del contatore.
- Integrazione finale in un contatore sincrono modulo 4 completamente funzionante.
Ogni fase è stata affrontata attraverso un dialogo strutturato, che ha permesso di:
- Esplorare alternative progettuali, valutando diverse implementazione.
- Analizzare i trade-off tra soluzioni circuitali, ottimizzando il bilanciamento tra prestazioni e complessità.
- Ottimizzare parametri critici, come i tempi di propagazione e i margini di rumore.
- Incorporare tecniche avanzate, per migliorare stabilità e robustezza del circuito.
- Dimensionamento bilanciato dei transistor.
- Capacità di bypass strategicamente posizionate.
- Controllo accurato dei tempi di salita e discesa.
- Direttive di simulazione raffinate, per garantire risultati affidabili.
L’intero percorso, documentato attraverso l’interazione con il modello 3.7 Sonnet di Claude, non è fine a se stesso, bensì costituisce un metodo replicabile per la realizzazione di circuiti complessi.
La progettazione del contatore modulo 4 con flip-flop JK non è dunque soltanto un esercizio di utilizzo di un linguaggio di definizione dell’hardware, ma un vero e proprio caso di studio di un processo decisionale assistito in grado di proporre un nuovo paradigma per la progettazione elettronica basata sull’IA.