Riporto integralmente un mio post di qualche mese fa, pubblicato sullo Sway “Il cigno nero dell'intelligenza artificiale”, perché tratta un tema recentemente tornato di attualità, visti i progressi di ChatGPT e dei chatbot similari.
Il fisico teorico e cosmologo Max Tegmark nel suo libro Vita 3.0 riprende alcune conclusioni della teoria dell'informazione integrata (Integrated Information Theory) del neuroscienziato Giulio Tononi per investigare la natura della coscienza. Secondo l'IIT, la coscienza è una proprietà emergente dei sistemi complessi che sono in grado di integrare molte informazioni diverse (sono molto interessanti gli esempi reali di questa proprietà riportati nell'opera di Tegmark). Questa teoria suggerisce un metodo per quantificare la coscienza di alcune tipologie di sistemi artificiali, a condizione che integrino informazioni in un modo particolare. In pratica, si sta affermando che oltre agli esseri umani, in futuro, anche l'intelligenza artificiale potrebbe diventare consapevole. Tegmark vede la coscienza come un fenomeno fisico che potrebbe essere compreso attraverso le leggi della fisica. Questo punto di vista è coerente con la sua visione matematica dell'universo: se tutto può essere descritto in termini matematici, allora anche la coscienza dovrebbe avere una spiegazione matematica.