1. La paura dell'ignoto
2. Il bisogno di controllo
3. L'eccessiva autostima
4. Il pregiudizio di conferma
5. La resistenza al cambiamento
6. L'effetto Dunning-Kruger
Anche se non sono statici ma implicano dinamiche di
interazione reciproca e con l'ambiente, questi fattori possono manifestarsi con
effetti simili.
Se avete un po' di dimestichezza con i termini tecnici, pensate a un sistema
MISO, in cui siano presenti più ingressi e una sola uscita; oppure immaginate
una porta logica OR con in ingresso i sei fattori e in uscita uno "sminuimento"
oppure niente.
Il test (analisi del circuito nella metafora) è il seguente: ponete
all'attenzione degli altri un vostro lavoro ben articolato o semplicemente
un'idea di esso e aspettate l'altrui reazione.
Se questa è intesa a sminuirlo, con gesti di disinteresse (spostare lo sguardo,
interrompere la comunicazione) o sorrisi appena accennati (indicativi di
superiorità percepita), fino a "buttarla in caciara", allora
significa che nella porta logica almeno uno degli ingressi è andato alto,
producendo un'uscita alta.
Mi soffermo solo sulla descrizione figurativa di un luogo immaginario,
denominato "valle della disperazione".
Essa si manifesta con un iniziale interesse che presto lascia il posto
all'indifferenza e potrebbe essere dovuta all'azione combinata dell'effetto
Dunning-Kruger (limitata consapevolezza delle proprie competenze) e della
resistenza al cambiamento. Questo atteggiamento potrebbe riflettere l'incapacità a gestire
il confronto con le proprie lacune.