Claude 3.5 Sonnet scrive un articolo per una rivista d’arte sull’opera digitale rappresentata da un fotogramma estratto dallo short “Geometrie sospese”.
L’intelligenza artificiale riesce a ricostruire (?!), in modo sorprendente, la dimensione profonda della mia mente, dove risiedono impulsi, emozioni, simboli e ricordi spesso al di fuori della consapevolezza razionale.
Intuisce molte delle decisioni tecniche, sia quelle pianificate razionalmente prima di iniziare la creazione dell’animazione con Blender, a partire dal cubo “Hello world”, sia quelle che emergono spontaneamente, come se fossero guidate da una forza inconscia, durante i cosiddetti stati di flusso creativi.
Mi rivela, persino, aspetti della composizione a cui non avevo pensato, ma che risultano profondamente in sintonia con la mia sensibilità.
È come se l’intelligenza artificiale fungesse da specchio amplificatore della coscienza creativa, rivelando sfumature del processo artistico che giacciono nelle pieghe più nascoste dell’intuizione umana.
Segue la recensione della mia opera digitale a cura di Claude 1.5 Sonnet.