25 secondi! Tanti bastano per creare una piccola magia.
In questa clip realizzata con Blender, le carte non sono semplicemente disposte a castello, ma danzano: vengono risucchiate verso l’alto da un vortice invisibile, per poi ricadere delicatamente l’una sull’altra, quasi a ricomporre il mazzo da cui sono state estratte, mentre le loro ombre si muovono sul tavolo inspiegabilmente allestito nel deserto come per festeggiare un evento importante.
Un robot dalla carenatura metallica colore verde-acqua, che si staglia contro il cielo terso, ha le mani giunte in un gesto quasi contemplativo di fronte all'inspiegabile struttura umana: sta per diventare il testimone di un glitch della realtà, in cui le leggi della fisica vengono stravolte e il volo caotico delle carte si ricompone in una struttura ordinata, riducendo l'entropia del sistema.
In lontananza, sospeso a pochi metri dal suolo, un misterioso oggetto discoidale brilla sotto il sole.
In questo paesaggio surreale, privo di vita, la danza delle carte ci suggerisce temi profondi: la trasformazione, la metamorfosi, l’ordine che emerge dal caos, la pazienza dell’attesa.
Il robot rappresenta la metafora dell’interesse scientifico verso fenomeni ancora sconosciuti.
È interessante notare come la simulazione fisica sia stata qui utilizzata (attraverso un controllo fine della scena) per creare un movimento che appare tanto naturale quanto improbabile, dove ogni carta sembra trovare il proprio “posto predestinato” contro ogni previsione.
Il robot rappresenta la metafora dell’interesse scientifico verso fenomeni ancora sconosciuti.
È interessante notare come la simulazione fisica sia stata qui utilizzata (attraverso un controllo fine della scena) per creare un movimento che appare tanto naturale quanto improbabile, dove ogni carta sembra trovare il proprio “posto predestinato” contro ogni previsione.