«Tu vedi, ma non osservi.
La differenza è chiara. Per esempio, tu hai visto spesso i gradini che dalla sala portano a questa stanza.»
«Spessissimo.»
«Quante volte?»
«Beh, alcune centinaia di volte.»
«E quanti gradini ci sono?»
«Quanti? Non lo so.»
«Appunto! Non hai osservato. Eppure hai visto. Ecco quello che intendo.»
Quando ci troviamo di fronte a un’immagine come quella creata con Blender che vedi in questo post, si può provare stupore e forse anche un leggero smarrimento.
Un paesaggio surreale, un suolo disseminato di rocce levigate di forma conica e un sole all’orizzonte: tutt'intorno nessun segno di vita.
Un mondo che sembra non obbedire a leggi fisiche a noi familiari.
È proprio da queste sensazioni, da questi interrogativi sospesi, che nasce l’opportunità di creare storie.
Allora, come osservare in profondità?
Prima di tutto, si deve analizzare con calma la scena senza fermarsi alla prima impressione.
Notare la disposizione degli oggetti (tecnicamente le mesh): quelle forme coniche, sono rocce oppure antichi ruderi di un popolo scomparso? Sono forse dispositivi alieni che affiorano in superficie?
La luce intensa sullo sfondo è un astro, un portale dimensionale o una gigantesca sfera luminosa realizzata per illuminare un esopianeta altrimenti buio?
Osservare alla maniera del più famoso detective significa anche accettare di non aver capito subito tutto.
Iniziare a farsi domande sul mondo che si sta visitando con l'immaginazione.
Perché questo paesaggio è così desolato? C’è mai stata vita su di esso? Perché queste strane rocce? Qual è la storia di quel sole artificiale?
Le domande senza risposta sono il carburante della narrazione: ognuna di esse può diventare un punto di partenza per un racconto o per una conquista intellettuale.
La scrittura creativa richiede anche la costruzione dell’atmosfera, di un contesto.
Immaginiamo, allora, di scendere su quel suolo freddo, di sentire sotto gli stivali spaziali il crepitio del terreno ghiacciato, di percepire la presenza di intelligenze extraterrestri nelle luci cangianti.
Potremmo essere noi stessi a guidare, in un improbabile volo radente, l'astronave dalle ali piastrellate, in una missione senza ritorno alla scoperta della vita nella nostra galassia.
L'aria non è rarefatta e si ode un suono lontano simile a un ronzio elettrico.
Quando si è ben allenati a osservare, da ogni sguardo può scaturire un tripudio di stimoli sensoriali.
È nel dare voce a questi stimoli che nasce la scrittura creativa.
Quindi, anche tu, gentile lettore, lasciati prendere dalla visione della clip di appena sessanta secondi.
Scoprirai che quelle sfere di luce non sono semplici fonti luminose ma entità pensanti, e che sotto quel terreno sterile si nascondono dei cunicoli che collegano intere città pulsanti di vita.