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Che Boom!


Non vado matto per i serpenti. Mi sono ricordato di un tema pieno zeppo di questi animaletti che svolsi alle medie e che turbò i sogni della mia cara insegnante. “Il tuo compito è infarcito di serpenti e le immagini visive”, mi disse qualcosa di simile, “che mi ha suscitato erano talmente vivide che ho dormito male”. Probabilmente aveva fatto le ore piccole a correggere le nostre opere letterarie. Devo anche dire che certi titoli illogici, come “Boom di serpenti!”, attirano come una calamita il mio rasoio di Occam e per loro, almeno secondo il mio discernimento, è la fine.

Come si fa a sostenere il boom di serpenti? Sono aumentati i fruscii tra le siepi, i morsi alle caviglie indifese oppure le richieste di bonus bebè inoltrate dalle femmine di vipera sul portale dei rettili? Forse, lo scrivo seriamente, semplicemente il dato “allarmante” scaturisce dal monitoraggio, per qualche progetto ecosostenibile, di un campione significativo di ofidi. E poi c’è questa strana usanza, tutta abruzzese, in cui le bisce diventano “confidenti” coatte (da coactus) degli umani, che si tiene a Cocullo in occasione della festa religiosa di San Domenico. Festa che suona come un invito a scegliere da quale parte stare: del sacro o del profano. Ho messo tutti questi presupposti nel mio frullatore mentale (come facevo cinquant'anni fa), con in più un pizzico di ironia e sarcasmo, e ho ottenuto la riflessione n. 16. Quindi, dice bene l’intelligenza artificiale che tra i tanti miei intenti ci sarebbe anche quello di divertire e intrattenere il lettore, ma non intuisce quello più prosaico di spaventarlo, come lo è stato tantissimi anni fa.

Boom di serpenti
Allarme serpenti: sono aumentati! Come avranno preso la notizia i cocullesi? Certo non possono pensare che l'imprevisto boom delle nascite riguardi solo le vipere, così già sognano un prossimo primo maggio ricco di ghirlande e braccialetti di bisce verdastre che oscillano le testoline disorientate. Mentre nel paese abruzzese di Cocullo, in occasione della festa di San Domenico, di fatto si rinnova annualmente il culto pagano della dea Angizia, sulle pagine web, con la calura, si rinnova la paura avita per gli ofidi. Sembra già lontano il ricordo dei turisti che, durante la festa dei serpari, si fanno fotografare, non senza qualche imbarazzo, con addosso serpenti di tutte le forge e dimensioni e lo spavento sembra solo di quest'ultimi. Ma state attenti che ci sono serpenti e serpenti e, rispecchiando l'umana diversità, alcuni di essi possono essere molto pericolosi.



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