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Un bel qui pro quo

 


OpenAI o1-preview riuscirà a capire dalla mia riflessione n. 48 “Una certa idea” qual é la mia idea di mondo?
L’esperimento, eseguito con il modello che dovrebbe distinguersi per il suo approccio al ragionamento avanzato, ha di fatto generato un bel fraintendimento del mio pensiero. L’IA non ha saputo cogliere l’ironia e il sarcasmo delle mie parole, ribaltando la mia visione psicologica dei rapporti sociali. 
Questa volta non posso proprio sostenerla o difenderla. 
Il problema ora è: quante intelligenze, anche naturali, potrebbero incorrere nello stesso qui pro quo? Non vedo ambiguità semantica nelle parole della mia riflessione; semmai la loro interpretazione non può essere triviale.

Una certa idea
È ricominciata l'abbuffata di rapporti interpersonali, più o meno obbligati, con persone dai più disparati livelli culturali e, come ogni anno dalla sua pubblicazione, mi torna in mente la breve recensione al libro VERGOGNA di J. M. Coetzee di Alessandro Baricco. Dopo aver definito lancinante l'intelligenza dell'autore, Baricco si sofferma sul sentimento di inadeguatezza intellettuale che il protagonista, David Lurie, un professore universitario, prova in un ambiente poco congeniale alle sue disquisizioni. Nel racconto questo luogo è la campagna, dove si trova a dover parcheggiare la figlia per un breve periodo. Baricco così commenta quanto riportato nel libro: “Contadini, veterinari, gente che fa cose con le mani, gente che ripara gli steccati. E naturalmente, anche, banditi, violenti, primitivi. Che si tratti di reagire a un’aggressione feroce, o di curare un cane malato, il professore, con tutta la sua cultura, si trova a essere costantemente inadeguato, inutile, vergognosamente non attrezzato. È un fenomeno che conosco”. E poi aggiunge che basta andare ad affittare un gommone o a comprare la fontina in un alpeggio per trovarsi davanti individui che, tra le varie cose, sono: “elementari, primitivi, spesso non hanno mai aperto un libro, eppure dopo un po’ non riesci a cacciare questa rovinosa sensazione che sappiano stare al mondo meglio di te”. Questa volta ho utilizzato un testimonial d'eccezione per pubblicizzare anche “una certa mia idea di mondo”. Le citazioni sono tratte dal bellissimo libro “Una certa idea di mondo” di Alessandro Baricco.

Non è così, perché ho un profondo rispetto per la cultura accademica; non potrebbe essere altrimenti. 
Quella che tu definisci saggezza pratica, a volte, non lo è affatto: è puro calcolo. 


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